Con l’arrivo della seconda ondata della pandemia da Sars-Cov2 è ricominciata la frenetica attività legislativa del Governo Conte, che inaugura la stagione autunnale due nuovi decreti di poco successivi l’uno all’altro: il #DecretoRistori ed il #DecretoRistoriBis. Si tratta di provvedimenti emanati all’alba della cosiddetta “fase 4”, purtroppo scatenata dalla ripresa dell’emergenza sanitaria di questi ultimi giorni.
La situazione è in continua evoluzione: a partire dal 6 Novembre, le Regioni sono state suddivise in aree cromatiche differenti a seconda del livello di diffusione del virus in rapporto alla sostenibilità del sistema sanitario locale. I due nuovi decreti hanno cercato di dare una ulteriore risposta alla sempre più difficile situazione economica che imprenditori, liberi professionisti e lavoratori in genere stanno affrontando. In questo articolo illustriamo in breve le principali misure messe in campo.
Decreto Ristori bis cosa prevede?
Le pesanti ripercussioni in ambito sociale ed economico causate dalla prima ondata del Coronavirus non erano state ancora del tutto assorbite quando, subito dopo la fine della stagione estiva, il virus è tornato a fare paura in tutto il Nord Europa, spingendosi nuovamente pian piano anche nel nostro Paese.
Questo nuovo, preoccupante, scenario ha indotto il Governo a mettere a punto una serie di nuove misure successive alle previsioni già contenute nei precedenti testi normativi, ultimo in ordine cronologico il Decreto Agosto.
Intervengono dunque il Decreto Ristori (D.L. n. 137/2020) ed il Decreto Ristori bis (emendamento del primo) a fornire un sostegno ai settori più colpiti dalle nuove restrizioni previste dal DPCM del 24 ottobre.
L’elenco delle attività ammesse agli indennizzi è in costante aggiornamento, ulteriormente ampliato dal DL Ristori bis:
- Ristorazione in genere (compresi bar, pasticcerie, pizzerie al taglio, ecc)
- Attività ricreative (discoteche, cinema, ludoteche e sale ricevimenti)
- Palestre e piscine;
- Teatri e attività artistiche;
- Musei e biblioteche;
- Comparto wedding: dalle sale ricevimento a fotografi, catering, wedding planner.
Ma i nuovi provvedimenti hanno l’ulteriore obiettivo di contenere – per quanto possibile – i contagi, o almeno provare a ridurre l’urto della nuova ondata. Di certo vi è l’imponente stanziamento economico, oltre 2 miliardi di euro, deciso dall’Esecutivo per la copertura finanziaria delle nuove norme.
Decreto Ristori bis: i contributi a fondo perduto
La prima tra le misure introdotte riguarda sovvenzioni a fondo perduto previste in favore di quelle attività maggiormente colpite dalle nuove restrizioni, peraltro già stanziati dal Decreto Rilancio.
La percentuale del contributo viene calcolata sugli importi che il singolo esercente abbia ricevuto in precedenza, ma varia a seconda del tipo di attività svolta. Vi è poi, con il decreto ristori bis, un ulteriore rafforzamento in favore di bar e pasticcerie. A titolo esemplificativo, la percentuale sarà del:
- 100% per trasporti privati e taxi;
- 200% (anziché il 150% previsto dal DL Ristori) per gelaterie, pasticcerie, bar, settore alberghiero;
- 200% per ristoranti, impianti ed attività sportivi con relativi noleggi di attrezzature, teatri, cinema ed attività artistiche in genere, centri ludici o di intrattenimento
- 400% per discoteche e night-club
Per beneficiare del contributo è necessario avere partita Iva e rientrare in uno dei codici ATECO previsti dal Decreto; l’accredito delle somme avverrà sul medesimo conto corrente già indicato all’epoca del primo rimborso.
Le tempistiche promesse saranno molto rapide: si parla di soli 15 giorni per chi ha già beneficiato dei primi indennizzi, mentre per tutti gli altri i tempi saranno più lunghi ma sempre entro fine anno.
Decreto Rilancio bis: proroga per scadenze fiscali
Altra norma di grande interesse per i contribuenti riguarda alcune agevolazioni previste in ambito fiscale. Ricordiamo che già dal Decreto Agosto era stata prevista la proroga di cartelle esattoriali e pagamenti erariali:
- Cancellazione del saldo IMU 2020 con scadenza 16 dicembre: tale misura varrà per tutti i proprietari di immobili utilizzati per svolgere una delle attività oggetto di restrizione nelle cosiddette “zone rosse”;
- Proroga del credito imposta affitti commerciali per tre mesi: anche in tal caso la misura varrà per tutti i conduttori che locano immobili destinati alle attività penalizzate;
- Proroga per la presentazione dei modelli Cu/2020 e 770/2020: termine slittato dal 1 novembre al 10 dicembre;
- Sospensione di pagamenti e ritenuta IVA per Novembre: totale per le zone rosse e limitata alle sole attività chiuse per le zone arancioni e zone gialle;
- Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di 4 mesi: si tratta di un’agevolazione prevista in favore dei datori di lavoro che hanno sospeso l’attività per via dell’emergenza. L’esonero tuttavia viene parametrato in base alla perdita di fatturato e sarà:
- totale in caso di riduzione di oltre il 20% e per le zone rosse;
- del 50% in caso di riduzione di meno del 20%.
Decreto Rilancio bis: misure a sostegno del lavoro
Il prolungarsi delle pesanti limitazioni alle attività economiche del Paese sta mettendo ulteriormente in crisi il mondo del lavoro.
Ecco quindi che il Governo ha stanziato nuovi fondi per fornire un sostegno alle famiglie dei lavoratori maggiormente a rischio di licenziamento, attraverso due impostanti misure già previste dai precedenti decreti Cura Italia e Liquidità.
Proroga della cassa integrazione Covid-19
Il Decreto Ristori stabilisce la proroga della cassa integrazione per ulteriori 6 settimane: si va dunque dal 16 novembre 2020 (termine del precedente periodo) sino al 31 gennaio 2021.
La proroga, naturalmente, è riservata alle aziende che abbiano esaurito le precedenti settimane di CIG nonché a quelle soggette alla chiusura o forte limitazione della propria attività.
È prevista una aliquota contributiva addizionale a carico del datore di lavoro differenziata a seconda della perdita del fatturato; in particolare, la Cassa integrazione è totalmente gratuita in questi casi:
- riduzione di fatturato superiore al 20%;
- attività d’impresa avviata successivamente al primo gennaio 2019;
- imprenditori interessati dalle restrizioni o chiusure aziendali.
Reddito di emergenza e blocco dei licenziamenti
Misura introdotta in favore di coloro i quali ne avevano già diritto nonché di chi, nel mese di settembre 2020, abbia avuto un reddito familiare inferiore all’importo del beneficio.
Si tratta di un’erogazione di importo compreso tra 400 ed 800 euro, prevista per due mensilità.
Inoltre, anche il blocco dei licenziamenti già previsto dal Decreto Agosto è stato prorogato fino al 31 gennaio 2021.
Bonus baby sitter e congedi parentali
Per le famiglie delle zone rosse è stato nuovamente stanziato il cosiddetto “bonus baby sitter” dell’importo di mille euro.
Inoltre, per tutti i genitori di figli under 16 costretti alla didattica a distanza sono prorogati i congedi parentali retribuiti al 50%.
Indennità speciale per i lavoratori dello spettacolo e del settore sportivo
Per aiutare due tra i settori maggiormente penalizzati dalle restrizioni e dalle chiusure stabilite dal Governo è stata prevista una indennità speciale:
- mille euro in favore tutti i lavoratori autonomi ed intermittenti dello spettacolo;
- 800 euro per i lavoratori del settore sportivo, già beneficiari in forza del Decreto “Cura Italia”.
Decreto Ristori bis: si vede la fine dell’emergenza?
Il virus ha ripreso a circolare, forse non ha mai smesso, non allenta la presa. E se la preoccupazione per la propria salute è effettiva ed importante, lo è ancora di più quella per il futuro di tutti noi. Le imprese, motore economico del Paese, vanno tutelate, protette, aiutate; va data loro fiducia e sostegno.
La buona notizia è che l’Agenzia delle Entrate ha già iniziato ad elargire i bonifici in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro. E altri aiuti arriveranno nelle prossime settimane.