Mentre scriviamo questo articolo il nostro meraviglioso Paese sta attraversando un momento drammatico, alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti. Ma questo non deve mai farci dimenticare chi siamo: l’Italia è da sempre terra di eccellenze in ogni campo, dall’arte alla moda, dal design all’alta cucina. Il made in Italy è sinonimo di qualità, bellezza e ricercatezza, grazie anche ad una classe imprenditoriale in gamba e molto innovativa.
Saranno le nostre eccellenze a farci rialzare la testa, quando l’emergenza sarà ormai passata.
Ciononostante, esiste un fenomeno anch’esso “tutto italiano” non proprio confortante, che non va sottaciuto e che imprenditori e lavoratori italiani conoscono purtroppo molto bene, pagandolo sulla propria pelle: nella classifica della pressione fiscale in Europa siamo tra i Paesi più “tartassati”.
Come abbiamo visto in questo articolo, il Governo è intervenuto con il decreto “Cura Italia” per cercare di aiutare le imprese a contenere il danno economico derivante dall’emergenza corona virus dal punto di vista fiscale. Ma si tratta solo di una proroga dei termini. Cosa puoi fare tu imprenditore di più efficace e duraturo per “contenere il danno”? Cerchiamo di tratteggiare un quadro chiaro della situazione.
Coronavirus e pressione fiscale: le agevolazioni per il primo periodo 2020
Con il decreto #CuraItalia, il Governo ha stanziato una serie di misure straordinarie per ridurre l’impatto devastante che la crisi sanitaria potrebbe avere sulla nostra economia.
Dal punto di vista fiscale, in particolare, per tutti i soggetti con domicilio, sede legale o sede operativa in Italia è stata prevista la sospensione di tutti gli adempimenti fiscali in scadenza tra l’8 marzo 2020 ed il 31 maggio 2020. Gli adempimenti dovranno essere effettuati, senza sanzioni, entro il 30 giugno 2020.
Tutti i contribuenti, inoltre, beneficeranno della sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da:
- cartelle di pagamento
- avvisi di accertamento
- avvisi di addebito.
Ulteriori e specifiche proroghe, poi, sono previste a favore delle PMI:
- Soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nell’anno 2019. Per tali soggetti è prevista la sospensione in scadenza tra l’8 marzo ed il 31 marzo 2020 di:
- ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del D.P.R. 600/1973;
- trattenute relative all’addizionale regionale e comunale operate in qualità di sostituti d’imposta;
- IVA;
- contributi previdenziali;
- premi per l’assicurazione obbligatoria.
- Particolari categorie di imprese (turistico-alberghiere, termali, trasporti, ristorazione e bar, cultura, sport, istruzione, parchi divertimento, eventi, sale gioco e centri scommesse). Per tali soggetti è prevista la sospensione dei versamenti fino al 30 aprile 2020 riguardanti:
- ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del D.P.R. 600/1973
- IVA in scadenza a marzo 2020;
- contributi previdenziali;
- premi per l’assicurazione obbligatoria.
In tali casi, il pagamento andrà effettuato senza interessi e sanzioni in unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o in 5 rate mensili di pari importo a partire dal mese di maggio.
Per tutti gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate è prevista infine una sospensione dall’8 marzo al 31 maggio 2020 dei termini relativi alle seguenti attività:
- liquidazione
- controllo
- accertamento
- riscossione
Dunque il Governo ha pensato di sospendere i termini di scadenza fiscale, spostandoli più in avanti nel tempo, allorquando (ci si augura) l’emergenza sarà trascorsa.
Ma passata l’emergenza, cosa accadrà?
Pressione fiscale: cosa avviene per i privati
Il 2020, stando alle previsioni del Governo, dovrebbe essere l’anno in cui si realizzerà un deciso alleggerimento della pressione a carico del mondo del lavoro grazie al taglio del cuneo fiscale che partirà dal primo Luglio.
Ma la percezione reale che della pressione fiscale hanno i contribuenti è estremamente elevata. Allora chi ha ragione? Siamo davvero il Paese più tassato (e tartassato) d’Europa?
Secondo i dati OSCE, l’Italia è settima nella classifica dei Paesi europei per la pressione fiscale in termini percentuali del PIL relativi alle imposte dirette, indirette, su redditi da capitale e contributi sociali. Ecco i dati:
- Francia: 48,4%
- Belgio: 46,6%
- Svezia: 44,3%
- Austria: 42,5%
- Grecia: 41,4%
- Germania: 41,2%
- Italia: 41,0%
Ma (è qui il dato sconfortante) il fatto è che questi Paesi hanno un PIL più basso del nostro. Per tale ragione gli italiani sono, nell’economia reale, il popolo che paga più tasse di tutti: in media 33,4 miliardi di tasse in più rispetto ai cittadini degli altri Paesi dell’Unione Europea, il che significa circa 552 euro in più a testa.
Cifre davvero importanti che incidono realmente sui bilanci delle famiglie.
E per le imprese?
Classifica della pressione fiscale in Europa: cosa avviene per le imprese
I carichi fiscali che gravano sulle imprese sono ancora più pesanti.
In base ai dati pubblicati dalla Banca Mondiale e Cgia siamo secondi per pressione fiscale sulle imprese dopo la Francia, sempre in termini percentuali del PIL:
- Francia: 60,7%
- Italia: 59,1%
- Germania: 48,8%
- Irlanda: 23%.
E tu imprenditore lo sai bene. Oggi fare impresa in Italia è davvero difficile, anche a causa di un peso tributario molto gravoso.
Classifica della pressione fiscale in Europa: dove sta il problema?
Sempre più tasse e sempre meno servizi. Ecco quanto emerge dai dati OSCE.
Da dove ha origine questo circolo vizioso? Dal solito, annoso problema: l’evasione fiscale. Inutile girarci intorno: siamo fra i paesi europei che evadono di più, addirittura nel 2018 vi è stata una differenza tra le entrate previste e quelle effettivamente pervenute di circa 109,7 miliardi di euro.
L’evasione fiscale non è la soluzione per alleggerirsi dalle tasse!
Oltre ad essere illegale, danneggia l’intera Comunità perché costringe gli altri a coprire le mancanze di una macchina statale che deve continuare ad assicurare i servizi pubblici essenziali.
Allora cosa fare?
Cosa puoi fare tu imprenditore per alleggerire la pressione fiscale?
La situazione fiscale in Italia dunque è questa.
Ti starai chiedendo cosa potresti fare per risolvere il problema? Noi di Andrew and Sax Advisor spa abbiamo diverse soluzioni per te!
Affidati al controllo di gestione
Il primo step è in realtà già un dovere di legge: come ti abbiamo illustrato in questo articolo, l’art. 2086 secondo comma c.c. ha introdotto il dovere di creare all’interno della tua Azienda un sistema di controllo che sia adeguato alle sue dimensioni e che sia orientato al monitoraggio costante ed efficace dell’equilibrio economico e finanziario.
Si tratta del cosiddetto controllo di gestione: un’opportunità preziosa per l’imprenditore che ha l’obiettivo di rilevare eventuali patologie all’interno dell’attività aziendale e prevenire inutili e dannose emorragie di liquidi, denaro, tempo, risorse, essenziali per la tua attività.
Monitorando in via preventiva ed in tempo reale i tuoi numeri, margini lordi e netti, gli utili, hai la possibilità di intervenire con scelte mirate per ottimizzare il carico fiscale.
Impara a gestire la tua liquidità
Gestire efficacemente la liquidità è fondamentale per avere sempre le giuste riserve necessarie a corrispondere i tributi imposti dallo Stato.
Per farlo è importantissimo imparare a:
- Gestire i tuoi utili: l’utile, come sai, rappresenta la differenza tra ricavi e costi di un’impresa. Se i costi fissi sono una costante imprescindibile, esistono anche dei costi variabili sui quali puoi e devi imparare a regolarti al meglio.
- Ridurre i costi: non è una chimera! Con il giusto approccio si può fare e noi siamo qui per aiutarti a capire come: contattaci!
- Non perdere di vista il break even point: Corrisponde in pratica al cosiddetto punto zeroe deve essere sempre attentamente tenuto in considerazione per capire il margine che dovresti avere come obiettivo.
Calcola esattamente tasse e imposte
Sapere a cosa vai incontro calcolando in maniera preventiva le imposte che dovrai pagare è un’altra soluzione furba per affrontare al meglio la pressione fiscale.
Esiste un metodo ben preciso per farlo, ma inutile raccontarci bugie: probabilmente da solo non hai il tempo di farlo. Per non parlare del fatto che non è un’operazione facile, ma richiede la conoscenza approfondita di vari fattori:
- la legislazione attualmente vigente
- Il tipo di attività esercitata
- la forma giuridica che hai scelto per la tua azienda
- il numero di dipendenti
- la possibilità di accesso a particolari agevolazioni.
Devi affidarti ad una figura professionale, che abbia il tempo e le competenze necessarie per predisporre una previsione veritiera delle imposte e tasse che pagherai.
Studia un modo per alleggerire la pressione fiscale in maniera legale
Sapevi che esistono molte possibilità per ridurre la pressione fiscale a carico della tua impresa?
Di strategie ce ne sono tante, ed anche qui affidarsi a professionisti seri ed esperti in materia di gestione aziendale è la scelta giusta.
Noi siamo quel professionista di cui hai bisogno: affidati con fiducia a chi da sempre è al fianco delle PMI per aiutarle nella migliore gestione delle proprie risorse!
Coronavirus e pressione fiscale in Italia: conclusioni
Il maggior prelievo fiscale che il nostro Paese registra rispetto ai cugini europei ha ripercussioni notevoli sull’economia nazionale, e purtroppo le misure messe in campo dal Governo per aiutare privati ed aziende a superare la crisi connessa all’emergenza sanitaria potranno solo rinviare il problema.
Oltre a privare le famiglie e imprese di risorse economiche che potrebbero altrimenti immettere nell’economia reale, spaventa tutti coloro che vorrebbero fare impresa, ma rinunciano ancora prima di iniziare.
Non farti cogliere impreparato! Il sistema per alleggerire il carico fiscale esiste, basta affidarsi a veri professionisti che possano consigliarti per il meglio!
Chiedici di più!