Nel 2023 imprese e famiglie potranno beneficiare di nuove manovre destinate ad apportare concreti aiuti in materia fiscale: il nuovo Governo non introduce propriamente un nuovo condono Agenzia delle Entrate 2023, ma piuttosto quella che è stata definita una sorta di “pace fiscale”.
Come funziona e chi può beneficiarne? Quali sono le condizioni, i requisiti ed i limiti per ottenere l’annullamento delle cartelle esattoriali?
La pace fiscale mira principalmente ad aiutare tutti coloro che non sono in grado di pagare le somme dovute al Fisco, ma non solo: intende anche smaltire i carichi affidati alla Riscossione, ad oggi inesigibili.
In che modo? Attraverso tre specifiche misure:
- L’annullamento delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro;
- “Rottamazione quater” e “saldo e stralcio” per cartelle esattoriali superiori a 1000 euro;
- L’applicazione di sanzioni più basse in caso di debiti fiscali: in particolare, vengono annullati gli oneri extra previsti in caso di riscossione, così da semplificare il processo e garantire maggiori flussi di entrata nelle casse dello Stato.
Un rinnovato rapporto tra Stato e contribuenti che non prevede condoni fiscali, ma solo un atteggiamento più comprensivo – e conveniente per le casse pubbliche – per chi è in difficoltà ed è rimasto indietro con i pagamenti.
Queste le parole del nuovo Premier volte a dare un po’ di respiro a tanti imprenditori e liberi professionisti colpiti dalla lunga crisi economica causata dalle recenti vicende internazionali; attenzione quindi, non un atteggiamento di totale perdono, ma un rabbonimento delle sanzioni più pesanti ed una mano tesa ai soggetti meno abbienti.
Si tratta ancora di una bozza, ma – ove approvata – la nuova Legge di Bilancio rappresenterà un’importante occasione di risparmio per le casse di molti imprenditori.
A proposito, se ritieni di avere necessità di un supporto per far quadrare i tuoi conti al centesimo potresti approfittare della normativa introdotta dal nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza in vigore da Luglio 2022: per approfondimenti puoi leggere questo articolo o contattarci per una consulenza personalizzata.
Ma quali sono i requisiti stabiliti per poterne beneficiare? Vediamoli insieme.
Attraverso il nuovo condono 2023 verranno eliminate le cartelle esattoriali non più esigibili.
Cosa si intende per “non più esigibili”? In pratica si tratta di tutti quegli accertamenti fiscali di importo inferiore a 1000 euro nonché notificati agli interessati tra il 2000 ed il 2015 ma non ancora pagate dai contribuenti né attraverso versamenti spontanei né attraverso riscossione coattiva.
In particolare, si tratta di:
- Cancellazione totale dei debiti sino a 1000 euro, purché le relative cartelle siano state notificate entro il 2015;
- Stralcio di maggiorazioni ed interessi per le cartelle sempre sino a 1000 euro, ma notificate in epoca successiva al 2015: in pratica vanno pagate, ma con esborsi più contenuti.
Per quanto riguarda le cartelle esattoriali di importo superiore ai 1000 euro, il Governo è intervenuto abbassando le sanzioni applicate sui debiti fiscali.
Si tratta di un intervento che mira a correggere quelle che, a parere della maggioranza parlamentare, sono delle vere e proprie iniquità del nostro sistema sanzionatorio (che, come abbiamo visto anche in questo approfondimento sul taglio del cuneo fiscale, è tra i più salati di tutta Europa) dove la sanzione raggiunge il 120% o 130% in più rispetto al tributo.
In questo senso l’Esecutivo ha previsto un intervento di alleggerimento del carico sanzionatorio, specie dopo la pandemia e alla luce dell’attuale situazione internazionale e finanziaria.
Ma come opera questo alleggerimento? Per le cartelle sopra i 1.000 euro viene prevista una maggiorazione unica del 3 o del 5% con possibilità di rateizzazione.
In particolare, è stato introdotto la rottamazione quater, un sistema automatico di ravvedimento valido per le cartelle superiori a 1.000 euro, notificate dal 2000 al 30 giugno 2022:
- il contribuente che ha dichiarato tutti i propri redditi, ma non ha pagato in tempo per mancanza di risorse, avrà una sanzione solo pari al 3% e potrà pagare in 2 o 5 anni;
- chi non ha dichiarato tutti i propri redditi e non ha pagato in tempo per mancanza di risorse, avrà una sanzione solo pari al 5%. Si tratta di un ravvedimento operoso che però offre la possibilità di pagare in più tempo, cioè 2 o 5 anni, e non in un solo anno;
- se il contribuente ha avuto accertamento, deve pagare tutto l’importo contestato in uno spazio di 2 o 5 anni con una multa pari al 5%. Nel caso di non accettazione della cartella, invece, occorre “mettersi a tavolino” con il Fisco, esporre le proprie ragioni e sulla base di un contradditorio si può arrivare anche a un’imposta più bassa. Si tratta della cosiddetta compliance, un nuovo meccanismo introdotto dal 1° gennaio 2023 in modo potenziato.
Vengono inoltre annullati tutti gli oneri extra per la riscossione.
Resta il “saldo e stralcio” delle cartelle, di cui avevamo già parlato, che comporta una riduzione delle somme dovute per i contribuenti in grave e comprovata difficoltà economiche.